Bollini ortofrutta, con CompostLabel® la soluzione compostabile

07 Ottobre 2022

Il fatto alimentare® analizza la situazione attuale del mondo delle etichette e dei bollini compostabili per l’ortofrutta. Nell’articolo di Chiara Cammarano si parla anche di GPT e delle soluzioni di etichette compostabili CompostLabel®.

Alzi la mano chi stacca il bollino adesivo dalla buccia della frutta (o della verdura) prima di gettarla nell’umido. Non saranno in molti a farlo, eppure quelle piccole etichette non sempre sono compostabili, anzi, in molti casi ancora non lo sono. Stiamo parlando di un rifiuto particolarmente piccolo, facile da trascurare, ma che può comunque contaminare la raccolta differenziata dell’umido. Che fare, quindi? Bisogna verificarne le caratteristiche e, nel caso non sia compostabile, staccare il bollino e buttarlo nell’indifferenziato. Grazie al progresso nelle tecnologie per gli imballaggi e packaging, però, le versioni compostabili sono oggi sempre più spesso disponibili. E’ questo il caso dei bollini ortofrutta di GPT certificati biodegradabili e compostabili “OK Compost” secondo la norma UNI EN 13432.

“Abbiamo presentato la nostra etichetta compostabile nel 2012, dopo oltre tre anni di ricerca e sviluppo, al salone Fruit Logistica di Berlino – spiega Massimiliano Brilli, CEO di GPT – e nel 2013 abbiamo ottenuto il certificato di compostabilità Ok Compost. La commercializzazione effettiva dei primi frutti con il nuovo tipo di adesivo è avvenuta a partire dal 2019 grazie ad alcuni clienti che hanno colto il valore della nostra proposta”. Oggi la CompostLabel® di Gpt è una soluzione consolidata e utilizzata da numerose aziende e imprese della grande distribuzione, anche se naturalmente determina per il produttore un incremento dei costi rispetto all’etichetta tradizionale (circa il 50%). “Si tratta però di una scelta ormai diventata irrinunciabile, soprattutto per chi vuole proporre sul mercato prodotti che generano concreti benefici ambientali, compensando ampiamente il maggiore costo del prodotto – conclude Brilli –”.

Lo sa bene anche COOP Italia, la prima realtà della grande distribuzione italiana ad aver creduto nell’importanza di realizzare questi sticker da gettare nell’umido. Fin dal 2017 Coop ha collaborato in contemporanea sia con GPT che con Sinclair e, dal gennaio del 2019, ha lanciato i bollini compostabili su tutti i suoi prodotti ortofrutticoli sfusi a marchio Origine.

Link all’articolo: https://ilfattoalimentare.it/bollini-frutta-non-tutti-sono-compostabili.html